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Traduzioni consigli pratici su come iniziare

Questa bestia indomabile
Traduzioni

Con questo articolo offro un personale punto di vista sulle traduzioni e consigli pratici su come iniziare. Chi si occupa di adattamenti di testi in lingua italiana con provenienza estera, si trova di fronte al dilemma interpretativo di cosa volesse dire l'autore o i riferimenti, spesso culturali, utilizzati come aneddoti, battute comiche o altro. Sebbene tra i paesi anglosassoni questi riferimenti nella maggior parte dei casi è comprensibile, quando sono troppo limitati a situazioni legate a un determinato paese questi mettono davanti a una scelta il traduttore, l'editor e l'editore stesso. Non è affatto semplice trovare un riferimento similare che faccia comprendere appieno cosa intendeva l'autore, così come risulterebbe una qualcosa di strano fare un riferimento al paese della lingua tradotta (esempio: l'Italia) con un detective di Los Angeles che faccia allusioni su contesti italici, non sarebbe molto credibile. A questo punto quando accadono queste cose, il sistema corretto potrebbe essere quello di inserire una nota a fine libro, comodo per gli ebook, molto più scomodo con i cartacei, soprattutto se queste note fossero più di una.


Un'interruzione alla lettura che romperebbe la magia che in quel momento il lettore sta creando con il mondo pensato dall'autore. Come è facile comprendere non è facile scegliere editorialmente quale linea seguire o se farlo per singolo caso, ma in questo rallentando la filiera.

Un altro tema scottante è fare traduzione conoscendo quello che si sta adattando e, se non lo si conosce, informarsi prima, altrimenti si scrivono castronerie.


Questo dovrebbe essere la prassi, se non mi intendo di chirurgia e mi danno da tradurre una manuale sulla chirurgia della mano, sarebbe opportuno informarsi con testi medici appositi. Questo è un discorso sensato che non si sa per quale motivo non viene applicato con rigore anche quando si traducono i romanzi esteri, soprattutto quelli legati al fantasy e alla fantascienza. Basti pensare che ci sono state case editrici che hanno preso la licenza di traduzione di marchi come quelli legati a Games Workshop (Warhammer in tutte le salse) o a Ubisoft (Assassin Creed) affidandoli a traduttori che non erano avvezzi ai mondi che si apprestavano a tradurre, con conseguente malcontento tra i fan per mancanza di uniformità tra i prodotti ufficiali della casa madre e quelli dati, appunto in licenza, per essere tradotti.

L'altro lato del tradurre è il grado d'immersione con il testo che riesci a crearsi il traduttore stesso. Più riesce a calarsi in profondità in quello che sta facendo e migliore risulterà il testo. Al contrario se il traduttore non riesce a creare un contatto immersivo con il testo questo potrebbe risentirne arrivando persino a essere quasi artefatto (romanzi) oppure molto tecnico (manuali esterni a quelli tecnici) proprio per la mancanza diciamo "d'interesse".


Come è facile comprendere non è per nulla semplice come tipologia di lavoro, ma sostengo che la differenza la fa la passione per quello che si fa e il "contatto" con il testo. Senza questi elementi si rischia fortemente di produrre un testo privo di anima, anche in caso di realizzazione di manuali tecnici.   Passione e competenza camminano assieme.





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